martedì 31 luglio 2012

K. Azuma all'Abbazia di San Remigio


Sabato 21 Luglio, il grande maestro Kengiro Azuma, alla richiesta di illustare il pensiero dell’opera che ha presentato nell’Abbazia, ( una goccia d’acqua realizzata in bronzo) ha ripercorso in quasi due ore di conferenza, i presupposti della sua ricerca artistica.Una grande lezione di vita.  Doveva morire come Kamikaze per l’imperatore  del giappone; una settimana prima del suo ultimo viaggio sull’aereo carico di esplosivo, finisce la guerra , con le due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki; non parte.
Poi si rende conto che l’Imperatore non è il Dio Sole in cui credeva, ma una persona come noi; questo gli provoca una profonda crisi spirituale, come se la fede, la sua parte invisibile,i suoi sentimenti  si fossero  staccati completamente dal corpo umano.
Tutta la sua straordinaria ricerca artistica, dopo aver trascorso 20 anni a fianco del maestro Marino Marini, e sulla ricerca di quella parte invisibile, spirituale  ( fede) che lo aveva traumatizzato dopo la guerra.
Nonostante non sia cristiano,una sua sala personale è presente ai Musei Vaticani e ancora oggi , all’età di 86 anni , sta lavorando con grande energia ad un importante progetto scultoreo per una Chiesa Francescana. La goccia d’acqua , che ha presentato all’abbazia, è come la nostra vita dice; una forma perfetta, simbolo della natura e dell’ambiente, nel momento in cui si forma  sotto una grondaia, in un attimo sparisce e cade a terra. Poi con il calore del terreno, ritorna verso il cielo , poi si condensa e si crea un ciclo; anche noi  , con i nostri desideri in vita tendiamo verso l’alto, poi quando moriremo  il nostro corpo tornerà sotto terrà e sparirà; ma la parte invisibile, resterà a memoria per le generazioni successive. È questa parte invisibile, che Azuma come scultore ci rappresenta nelle sue opere e ci commuove.

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